30 aprile 2013

ABUSI SU 13ENNE FIGLIA DI AMICI ARRESTO

Abusi su 13enne figlia di amici, arresto

Ha approfittato del fatto che la piccola gli veniva affidata 

(ANSA) - PIACENZA, 27 APR - Un piacentino di 27 anni, incensurato, e' stato arrestato con l'accusa di atti sessuali con minori. Secondo la polizia ha avuto rapporti con una ragazzina di 13 anni, figlia di amici di famiglia. L'uomo, sposato, avrebbe approfittato dei momenti in cui la ragazzina gli veniva affidata quando i genitori non potevano accudirla per esigenze di lavoro. Il disagio psicologico dell'adolescente e' stato pero' raccolto dai servizi sociali che hanno avvertito la questura.

LA NORMALIZZAZIONE SULLA PEDOFILIA SUL MERCATO

La normalizzazione della pedofilia. Sul mercato le bambole gonfiabili a fattezza di bimba 

-23 aprile 2013- Alla follia non c'è fine. E' nata in Giappone la società Orient doll. Un'azienda che produce bambole gonfiabili, utilizzate per simulare rapporti sessuali.
Se non ci si fossilizza in inutili moralismi, non ci sarebbe molto di male, al riguardo. Non fosse che questi giocattoli sessuali rappresentano le fattezze di bambine. Sono prodotti esclusivamente per il mercato della pedopornografia, per accontentare gli orchi di tutto il mondo.
Oscenità immonde. Prodotte per allietare i desideri turpi di ignobili individui in grado di approfittare dell'innocenza e della fragilità di bambini. Ma il mercato è il mercato: se la pedofilia si sta configurando sempre maggiormente un business internazionale, allora addio alla morale, addio al buon senso e addio alle fondamentali contrapposizioni di bene e male. Esistono solamente soldi o non soldi.
Mascherati sfacciatamente da buonismo. Sì, perché quei prodotti potrebbero presto essere giustificati. Lo si tentò di fare già negli anni passati: il fautore fu un professore universitario alle Hawaii, nonchè direttore del Pacific Center for Sex and Society, Miton Diamond. Lui aveva più volte sbandierato il suo desiderio di sdoganare la pornografia infantile: secondo lui, questa sarebbe potuta rivelarsi utile per la società, in quanto utilizzata dai pedofili come alternativa al sesso con i minori. Lo stesso Diamond è anche docente dell’Istituto superiore di studi sulla sessualità umana a San Francisco, che, sul proprio sito, vanta un elenco di diritti sessuali di base. Quelli che ogni uomo non dovrebbe vergognarsi di esercitare, ossia: “il diritto di impegnarsi in atti o attività sessuali di qualsiasi natura, purché sia tutto consensuale, senza violenza, costrizione, coercizione o frode” o “la libertà di avere ogni pensiero, fantasia o desiderio sessuale.” E, ovviamente, nessuno dovrebbe essere svantaggiato a causa dell’età.”
Pare assurdo, indecente? Macchè. Recentemente, d'altronde, un gruppo di psichiatri ha richiesto di cambiare definizione alla pedofilia all'interno del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi mentali dell'American Psychiatric Association. Secondo i professori in questione, i pedofili non andrebbero più chiamati così, ma semplicemente persone attratte dai minori. Ma già nel 1998, la stessa associazione aveva pubblicato un rapporto in cui emergeva che “il potenziale negativo del sesso tra adulti e bambini è ‘esagerato’ e che la stragrande maggioranza degli uomini e delle donne non hanno riportato effetti negativi da esperienze infantili di abusi sessuali.”
La normalizzazione della pedofilia è sempre più allarmante. Il fenomeno è una piaga sociale ripugnante e indecente. E certo, per combatterla, l'ultima cosa che serve è la produzione di bambole gonfiabili a sembianza di minori. Perchè non è mercato, questo. E' complicità.

FERMATO PEDOFILO GRAZIE AI DATI FORNITI DA FACEBOOK

Fermato pedofilo grazie ai dati forniti da Facebook 

Un giudice milanese, grazie all’intervento dell’ambasciata USA e dell’Fbi,  ha ottenuto da Facebook le informazioni necessarie per incriminare un pedofilo
La pedofilia corre anche su FacebooK La Procura di Milano ha fermato un pedofilo di 50 anni sulla base delle informazioni recuperate direttamente dai server di Palo Alto. Grazie alla mediazione dell’ambasciata degli Stati Uniti a Roma e dell’Fbi, il giudice ha ottenuto dal social network le conversazioni che l’uomo, un allenatore di pallavolo femminile, intratteneva con alcune minorenni. L'uomo avrebbe utilizzato un alias per intrattenere relazioni di tipo sessuale con “diverse ragazzine anche minori di 14 anni, inducendole a spogliarsi e compiere atti sessuali davanti alla web cam”.
Non era la prima volta
L’uomo era già stato condannato a a 11 anni e 4 mesi di reclusione per il reato di pornografia minorile e violenza sessuale su tre ragazzine. Il perito Loris Calipari, cugino dell’agente del Sismi Nicola Calipari ucciso in Iraq durante la liberazione della giornalista Giuliana Sgrena, ha indiviudato 400 contatti che potrebbero essere collegati ad altrettante vittime del soggetto. Il giudici ha voluto sottolineare che le nuove indagini, condotte dal procuratore aggiunto Pietro Forno, sono partite “grazie all’imprescindibile collaborazione prestata dagli Usa, sensibilissimi nella lotta comune alla pedofilia”.
La privacy dei social e le richieste dei Governi
Non è la prima volta che le Autorità richiedono informazioni ai social network su utenti accusati di qualche reato. In Francia la Polizia ha richiesto i dati personali degli autori di alcuni tweet razzisti, ma per ora il sito di microblogging si è rifiutato di fornirli. Lunedì  un decreto legge che permetterebbe alle aziende del web di raccogliere informazioni sugli utenti e di fornirle a diverse entità governative per vigilare “sulla pubblica sicurezza”. Il gruppo di hacker ha sottolineato come la definizione di “sicurezza pubblica” lascia spazio a moltissime interpretazioni.

CARABINIERE CONDANNATO PER PEDOFILIA SUL WEB MA..

Carabiniere condannato per pedofilia sul web: la Cassazione lo assolve 

Contro di lui era stata pronunciata una sentenza a 9 anni e mezzo di carcere, che è stata ribaltata. Era accusato di aver inviato nel 2010 immagini pornografiche a una bambina ''minore di anni 11'' contattata tramite ''chat e messenger con l'uso della web-cam''
Milano, 29 aprile 2013 - Nel luglio del 2012 era stato condannato a 9 anni e mezzo di carcere in secondo grado con le accuse di tentata pornografia minorile, corruzione di minorenni e violenza sessuale. Ora per il carabiniere Maurizio Vitale, finito anche in carcere nel corso delle indagini, è arrivata l'assoluzione dalle prime due imputazioni da parte della Cassazione che, invece, per quanto riguarda l'accusa di violenza sessuale ha annullato con rinvio la condanna, ordinando un nuovo processo d'appello.
Il carabiniere, stando alle indagini della Procura di Milano, era accusato di aver inviato nel 2010 immagini pornografiche a una bambina ''minore di anni 11'' contattata tramite ''chat e messenger con l'uso della web-cam'', chiedendo poi, sempre secondo l'accusa, alla piccola di ''mostrarsi nuda''. In primo grado, nel febbraio 2012, e poi in appello nel luglio dello scorso anno i giudici l'avevano ritenuto colpevole di questi fatti e lo avevano condannato a 2 anni e mezzo con le accuse di tentativo di pornografia minorile e corruzione di minorenni.
La Cassazione, invece, ha ribaltato la sentenza. Con un dispositivo depositato nei giorni scorsi, ha assolto l'imputato, difeso dall'avvocato Stefano Sorrentino, dall'accusa di tentata pornografia minorile perché ''il fatto non sussiste'' e da quella di corruzione di minorenni ''perché il fatto non è stato contestato (era stato riconosciuto solo in sentenza dai giudici, ndr)''.
In primo e secondo grado poi il carabiniere era stato condannato anche a 7 anni per presunti abusi nei confronti di un'altra bambina, sua parente. Per questa imputazione la Suprema Corte ha annullato la condanna con rinvio: dovrà essere celebrato, dunque, un nuovo processo d'appello per l'imputato, che si trova agli arresti domiciliari.
''Nei confronti del mio assistito - ha spiegato l'avvocato Sorrentino - era già stata emessa una sentenza anticipata da parte dei media con una sorta di giustizia sommaria: una vera e propria violenza nei confronti delle persone''. Il legale ha ricordato, tra le altre cose, che del caso di Vitale si era occupata anche la trasmissione 'Le Iene' e ha poi annunciato che denuncerà per ''calunnia la madre della ragazzina'' che si rivolse alla Procura per il presunto invio di foto via chat.

FACEBOOK APRE UN SERVER PER UN INDAGINE DI PEDOFILIA

FACEBOOK APRE UN SERVER PER UN INDAGINE DI PEDOFILIA 

Nonostante fosse già stato condannato a 11 anni per pornografia e violenza minorile, non se la caverà con così poco Gianluca Mascherpa. 
L’uomo cinquantenne e allenatore di palla a volo, contattava ragazzine su Facebook utilizzando un falso profilo e le induceva a spogliarsi e compiere atti sessuali davanti alla webcam: una delle vittime si è costituita parte civile e ha incastrato il pedofilo. Ma il gup milanese Andrea Salemme non si è accontentato ed essendoci un numero imprecisato di minori coinvolte, attraverso l’autorità giudiziaria italiana ha presentato una rogatoria negli Usa per richiedere l’apertura dell’archivio del social network.
E Facebook ha risposto in maniera positiva: è la prima volta che il social network più famoso del mondo lascia accedere ai suoi server le autorità italiane: solo grazie all’imprescindibile collaborazione prestata dagli Stati Uniti d’America, sensibilissimi nella lotta comune, con tutti gli strumenti a disposizione delle nazioni civili, alla pedofilia e con la fattiva collaborazione del ministro della Giustizia, Paola Severino, sarà possibile avere una stima delle vittime del pedofilo.
Negli USA infatti, la pedofilia è ritenuto un reato federale e pertanto ogni discorso relativo alla violazione della privacy decade all’istante; inoltre il tecnico nominato dal gup per decriptare i file di Facebook è  Loris Calipari, cugino di Nicola Calipari, il funzionario del Sismi ucciso in Iraq il 4 marzo del 2005 durante la liberazione della giornalista del Manifesto Giuliana Sgrena, a testimonianza di un legame USA-Italia ancora più sentito e forte.
E speriamo che giustizia sia fatta, almeno questa volta.

ARRESTATO PEDOFILO CHE FOTOGRAFAVA LA VITTIMA

Arrestato pedofilo che fotografava la vittima mentre ne abusava 

Abusava assiduamente di un dodicenne, costringendolo ad essere fotografato mentre veniva stuprato. 

E' stato arrestato, dagli agenti del Compartimento Polizia Postale di Catania, un trentaseienne che abusava sessualmente di un bambino di dodici anni. La vicenda è accaduta la settimana scorsa, ma è stata resa pubblica solo questa mattina.
I sospetti che fecero scattare le indagini, coordinate dalla Procura Distrettuale del capoluogo etneo, erano nati a seguito delle assidue frequentazioni dell'uomo con il bambino, sia nel negozio dove il pedofilo era impiegato come commesso, sia nel tempo libero.
Una lunga attività di intercettazioni, perquisizioni e pedinamenti, disposta dai pm Marisa Scavo e Lina Trovato, ha infine permesso di accertare che l'uomo compieva atti sessuali con il minore, costringendolo, talvolta, ad essere fotografato con il cellulare mentre veniva stuprato. Queste immagini, poi, venivano archiviate all'interno del computer dell'uomo, nel quale la polizia ha rinvenuto anche numerosi video pedopornografici presumibilmente scaricati da internet.
Colto in flagranza di reato, mentre abusava del piccolo all'interno del negozio, l'uomo si è arreso agli agenti, confessando poi tutto ai magistrati. Il gip di Catania ha convalidato l'arresto ed emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Ora dovrà rispondere delle accuse di atti sessuali con minore, produzione e detenzione di materiale pedopornografico. All'interno del suo domicilio, inoltre, sono state rinvenute numerose armi, alcune delle quali possedute contravvenendo alla normativa vigente in materia.

28 aprile 2013

UNA BUONA NOTIZIA.

UNA BUONA NOTIZIA. 



Ritrovate tre minorenni scomparse.
Nelle province di Lecco e Sondrio, allontanate da famiglie.
Lecco, 23 aprile 2013 - Tre storie a lieto fine hanno visto coinvolte altrettanti ragazze minorenni scomparse negli ultimi giorni tra le province di Lecco e Sondrio. Ieri notte a Oggiono i carabinieri hanno ritrovato due ragazzine di Sondrio di 15 e 17 anni che si erano volontariamente allontanate dalle rispettive famiglie nella giornata di sabato. Stesso finale per un'altra ragazza di 17 anni che aveva fatto perdere le sue tracce prendendo il treno per Milano ed è stata ritrovata dai carabinieri a Tirano. (ANSA)

UN PENSIERO PER FRANCESCA E SARA.

UN PENSIERO PER FRANCESCA E SARA. 



Tre anni fa la tragedia di Ventotene, dove Francesca Colonnello e Sara Panuccio furono investite da una frana.
«Tutta l’isola era formata da tufo friabile, e anche quella spiaggetta era a rischio. Ci era stato detto, ma nessuno ci ha fatto togliere da lì sotto». È quanto ha raccontato al Tg1 Athena, la studentessa sopravvissuta al crollo di Ventotene, avvenuto tre anni fa, nel quale morirono due studentessa, Sara Panuccio e Francesca Colonnello.
Secondo la ragazza, la tragedia di Ventotene poteva essere evitata «con una semplice rete o un cartello, solo con quello, perchè nelle altre spiaggette c’era la rete. Andare in gita scolastica in un campo scuola e poi non esserci più è irrazionale».
Athena, che frequenta un liceo artistico, ha ricordato Sara e Francesca suonando il violino. «La musica – ha detto – è anche un modo per stare vicino a Sara e Francesca perché la musica era come la loro voce per me».

UN PENSIERO VICINI NEL DOLORE DELLA PICCOLA LAURA

VICINI NEL DOLORE AI FAMILIARI DELLA PICCOLA LAURA.  

                           
UN PENSIERO. 



Bolzano, trovata morta la 13enne scomparsa.
Laura Winkler era sparita domenica pomeriggio durante una visita con i genitori.
Bolzano, 23 aprile 2013 - Si sono concluse nel peggiore dei modi le ricerche di Laura Winkler, la ragazza di 13 anni di Brunico scomparsa domenica pomeriggio da Anterselva, in Alto Adige: la bimba è stata trovata morta. Per lei si erano mobilitati centinaia di uomini. Poco prima del ritrovamento gli inquirenti avevano fatto sapere che Laura era stata ripresa dalla telecamera di una banca di Brunico. Per i genitori la piccola non si sarebbe allontanata volontariamente.
Il corpo, si apprende da fonti investigative, era in una zona di montagna poco distante da dove si erano perse le tracce. Lunedì i sommozzatori avevano scandagliato un piccolo laghetto che si trova nelle vicinanze. La zona è stata anche sorvolata da un elicottero e per le ricerche è stato anche utilizzato un drone. (tgcom)

ISTITUZIONI DELLA GIORNATA NAZIONALE CONTRO LA PEDOFILIA

Istituzione della Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia 



Legge 04.05.2009 n° 51 , G.U. 04.05.2009
1. La Repubblica riconosce il 5 maggio come Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia, quale momento di riflessione per la lotta contro gli abusi sui minori.
2. La Giornata nazionale di cui al comma 1 non determina gli effetti civili di cui alla legge 27 maggio 1949, n. 260.
Art. 2.
1. In occasione della Giornata nazionale di cui all'articolo 1 possono essere organizzate iniziative volte a sensibilizzare l'opinione pubblica sulla lotta contro gli abusi sui minori.
2. In occasione della Giornata nazionale di cui all'articolo 1 le regioni, le province e i comuni possono promuovere, nell'ambito della loro autonomia e delle rispettive competenze, apposite iniziative, anche in coordinamento con le associazioni e con gli organismi operanti nel settore e, in particolare, nelle scuole di ogni ordine e grado, in considerazione del compito attribuito alle medesime istituzioni scolastiche di formare i giovani affinche' contribuiscano a costruire un mondo rispettoso dei diritti di ogni essere umano.
3. Dall'attuazione del presente articolo non derivano nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

PEDOFILIA : ABUSO' PER ANNI DELLA FIGLIA

Pedofilia: abusò per anni della figlia (che nega), 9 anni al padre. 



Pedofilia: abusò per anni della figlia (che nega), 9 anni al padre.
L'uomo avrebbe violentato sua figlia da quando lei aveva 8 anni e fino al 2009, spesso colpendola anche con schiaffi e calci.
Milano, 24 aprile 2013 - Per 6 anni circa avrebbe abusato della figlia, che poi, diventata maggiorenne, è tornata a vivere con lui e, sentita nel corso del processo, ha negato di aver subito violenze.
Malgrado la ritrattazione della ragazza, però, la procura di Milano è riuscita ad ottenere la condanna del padre a 9 anni di reclusione. La sentenza è stata emessa dal collegio della quinta sezione penale di Milano, presieduto da Olindo Canali.
Stando alle indagini del pm Giovanna Cavalleri, l'uomo, un ecuadoriano di 43 anni, avrebbe violentato sua figlia da quando lei aveva 8 anni e fino al 2009, spesso colpendola anche con schiaffi e calci.
La ragazza, dopo aver raccontato tutto agli inquirenti quando è diventata adolescente, è stata subito messa in comunità e il padre è stato arrestato.
Appena lei, però, ha compiuto 18 anni é tornata a vivere con il padre nell'hinterland milanese e, nel corso del dibattimento, ha ritrattato le dichiarazioni messe a verbale in indagini. Il Tribunale ha comunque confermato l'impianto dell'accusa, condannando l'imputato a 9 anni di carcere.

POLIZIA POSTALE ARRESTATO PEDOFILO

Polizia Postale: arrestato pedofilo 



La scorsa settimana, personale del Compartimento Polizia Postale di Catania ha arrestato in flagranza un uomo di anni 36 residente in provincia di Catania per il reato di produzione e detenzione di materiale pedopornografico. L’uomo è, accusato di atti sessuali con minore.
L’attività investigativa, coordinata dalla Procura Distrettuale di Catania, è stata avviata a seguito di una sospetta assidua frequentazione di un dodicenne (segnalata alla Polizia), sia presso l’esercizio commerciale ove l’arrestato lavorava come commesso, sia in luoghi pubblici durante il tempo libero.
Le intercettazioni, i pedinamenti e le successive perquisizioni disposte dai pubblici ministeri Marisa Scavo e Lina Trovato, hanno consentito di accertare che l’arrestato aveva compiuto atti sessuali con il minore e, in talune delle occasioni in cui si erano incontrati, aveva fatto delle foto al minore stesso con il proprio cellulare. Le immagini erano state quindi archiviate sul proprio computer nel quale la polizia, nel corso della perquisizione informatica, ha rinvenuto anche numerosi video pedopornografici, verosimilmente scaricati da internet attraverso i noti software di file sharing.
Nel corso della perquisizione domiciliare, inoltre, l’indagato è stato trovato in posseso di numerose armi e munizioni in parte detenute legittimamente e in parte contravvenendo alla normativa in materia di armi.
La lunga e complessa indagine, condotta con strumenti tecnologici e con tradizionali attività di polizia, ha permesso il costante monitoraggio dell’indagato: gli elementi di prova raccolti lo hanno indotto a rendere piena confessione innanzi ai magistrati.
Il GIP del Tribunale di Catania ha convalidato l’arresto, emettendo contestualmente un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.