10 marzo 2013

LETTERA DISPERATA DI UN ASPIRANTE SUICIDA

Aspirante suicida

LETTERA DI UN GIOVANE DISPERATO




"Sono un aspirante suicida…
Voglio subito chiarire che non scrivo né per esibizionismo, né per voglia di essere compatito.
Voglio solo raccontare la mia storia, essere ascoltato (cosa rara oggi) e magari sapere ciò che pensate.
La mail che potete usare per contattarmi è .......@gmail.com," (per motivi di privacy non divulghiamo la mail) " usatela se volete raccontarmi direttamente la vostra esperienza o le vostre opinioni direttamente.
Come dicevo, sono un aspirante suicida, e solo ultimamente sto prendendo in considerazione l’eventualità di farla finita sul serio.
E’ già da qualche mese che ci sto pensando seriamente, e ultimamente non riesco più a concentrarmi completamente sullo studio e a passare gli esami…
Per ora ho fatto qualche tentativo, ma non ce l’ho fatta, l’istinto di sopravvivenza e la paura del dolore mi hanno sempre bloccato…
I veri motivi che mi hanno spinto e mi spingono a farlo, sono principalmente la solitudine, l’indifferenza delle persone e l’incapacità di trovare un senso a questo mondo schifoso, pieno di ignoranza, guerre e violenza. 



Se Dio esiste, mi sa che è un sadico, perchè altrimenti non si spiega perché abbia creato tutta questa sofferenza…
Ora vi racconto un po’ di me…
La mia infanzia è stata un po’ travagliata. Mi è mancato l’affetto materno e in famiglia c’è stato il rischio di una separazione. Ho sofferto molto anche per tutta una serie di problemi che non stò qui a raccontare e ho sempre avuto dei complessi nei confronti delle altre ragazze (penso a causa della mancanza di affetto da parte di mia madre, ma non ne sono sicuro…)
Sono stato tuttavia fidanzato per circa 3 mesi, ho preso una cotta per una ragazza. Lei diceva di amarmi e che non mi avrebbe mai lasciato…
Poi però alla fine mi lasciò lei, così di punto in bianco. I motivi non me li ha mai detti, mi disse che il motivo era per il fatto che lei era più grande di me di circa 10 anni e aveva paura che la lasciavo con l’avanzare dell’età. Penso però che la verità sia che con me voleva solo un’avventura, e che già teneva in conto di illudermi per poi lasciarmi…



Sono stato malissimo, e da allora non ho più fiducia in nessuno (sono passati circa 6 anni da allora…), soprattutto nei sentimenti in generale e nell’amore in particolare.
Ovviamente nessuno sa come mi sento. Gli altri (genitori compresi) mi vedono come una persona forte e indistruttibile. Neanche immaginano ciò che ho intenzione di fare.
Se non ne parlo con i miei è perché non voglio dare loro un dispiacere, voglio che siano felici di avere un figlio forte come un macigno e senza mai tentennamenti… mentre per quanto riguarda gli altri, non dico niente perché, come ho detto, non riesco più a fidarmi degli altri…
Il modo in cui ora vedo la vita è estremamente negativo, penso che lo descriva bene il testo che ho trovato su un sito internet di psicologia:



“Taluni ad in certo punto della loro vita non riescono più a trovare un senso alla propria esistenza, non provano più desiderio od emozione per niente. Hanno una vita normale o addirittura soddisfacente, ma è solo apparenza, dietro c’è una profonda insoddisfazione. Queste persone non credono più in niente e in nessuno: si sentono ciniche, disincantate, senza più sogni, soprattutto non provano più amore. Non c’è una grave depressione dietro questo ma uno stato di latente malessere, che nasconde uno stato depressivo diffuso e non conclamato. Ma, mentre nella depressione classica rimane un anelito di protesta e di ribellione verso la propria situazione, in questo caso l’ aridità della propria esistenza viene accettata come l’emblema della condizione umana. La persona in questo stato non soffre più, perchè non si lascia più coinvolgere in niente, non si sente più delusa, perché non spera più niente.”
Non sono d’accordo con l’ultima frase…
Infatti io soffro (e Dio solo sa quanto…) proprio perché non mi lascio più coinvolgere, e perché non spero più in niente. Per il resto comunque è abbastanza calzante e esprime bene ciò che provo e perché voglio farla finita…
Grazie per avermi ascoltato…"

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Ancora una volta ci troviamo di fronte ad un'altro problema. che sembra stia dilagando tra i nostri ragazzi ... 
Come avevo già ampiamente detto, dobbiamo sensibilizzare molto di più questo fenomeno che sta distruggendo la vita e l'esistenza di molti adolescenti e non..
I disagi e le difficoltà psicologiche  devono essere presi in  considerazione allo stesso modo di qualunque grave malattia "visibile", non ignorandole "perchè non visibili" e quindi di minore importanza. Tengo a precisare che vi sono molti modi per affrontare al meglio la situazione, prima di tutto cercare di riconoscerla, ammettere che è da trattare in modo serio, per quanto tale va compresa e tutelata.
Non sono uno psicologo e tantomeno un analista, ma una persona che sa di cosa si tratta, che ne comprende i sintomi e sa ascoltare.. questo è stato uno dei primi obbiettivi che hanno dato luce all'idea di poter essere utile al prossimo e per quanto tali, attraverso l'Associazione Children Protection World, vorrei dar luce a questo buio che si crea nel voler porre fine alla propria esistenza!
Sperto tanto che in futuro potrò e potremo aiutare più vite umane possibili, con la stessa Associazione... ricordiamoci che la vita è un dono prezioso che ci è stato donato ed abbiamo l'obbligo di proteggerlo sia per noi stessi che nel cospetto degli altri esseri umani !
Sono, siamo e saremo sempre a disposizione per qualsiasi problema e/o situazione urgente, pronti a dare il contributo necessario a chi ne ha più bisogno!

Dott. Paolo Colleoni 
   

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